I Problemi della Pedagogia

Secondo Semestre 2011
Sommario

Francesca Pulvirenti

Il contributo focalizza l’attenzione su due aspetti centrali, strettamente interconnessi, dell’opera del pedagogista catanese: l’educazione linguistica come scuola di sincerità e la didattica critica come ricerca e riflessione del maestro sul proprio operare. Suddetti aspetti, a nostro avviso, si pongono, oggi, come chiavi interpretative per una riconfigurazione e restituzione storica del vitale apporto di Giuseppe Lombardo Radice al movimento dell’educazione nuova e della scuola attiva in Europa.

This contribution focuses on two closely related focal points drawn from the work of the catanese educator: language education as school of honesty and critical education as the teacher’s research and reflection on his own work. These aspects, in our view, establish themselves today as interpretative keys for a reconfiguration and historical return of the vital contributions offered by Giuseppe Lombardo Radice to the new education movement and the active school in Europe.

Gabriella D'Aprile

Attingendo a fonti di documentazione fino ad oggi inesplorate, riportate alla luce presso il Fonds Adolphe Ferrière degli Archives Institut J.-J. Rousseau (AIJJR) dell’Università di Ginevra, il saggio consegna in forma sintetica i primi esiti del lavoro di interpretazione/ricostruzione condotto sul carteggio inedito Adolphe Ferrière/Giuseppe Lombardo Radice.

Drawing on documentary sources, most of which have been brought to light at the Fonds Adolphe Ferrière of the Archives Institut J.-J. Rousseau (AIJJR) of the University of Geneva, the essay reports the results of a work of interpretation/reconstruction on the unpublished correspondence between Adolphe Ferrière/Giuseppe Lombardo Radice.

Teresa Garaffo

Figura originale all’interno del pensiero pedagogico italiano, Giuseppe Lombardo Radice contribuì al rinnovamento dell’educazione e della scuola. Fondamentale nella sua opera l’idea che il rapporto educativo sia dialogo, collaborazione e rispetto degli altri: questa idea guida tanto la sua pratica di maestro quanto le sue riflessioni teoriche.

Giuseppe Lombardo Radice has been an original thinker within the italian pedagogical tradition and has contributed to the renewal of education and school in Italy. A fundamental assumption lying behind his work is that the educative relationship is dialogue, collaboration and respect for others: this assumption drives both his practice as an educator and his theoretical perspectives.

Giuseppe Pillera

Il contributo vuole tracciare una prima disamina della rivista “Rassegna di Pedagogia e di Politica scolastica”, continuazione dei “Nuovi Doveri”, edita da Sandron a Palermo nel 1912-1913 e diretta da Giuseppe Lombardo Radice. In evidenza emergono le linee prospettiche che hanno ispirato il gruppo di idealisti siciliani vicini a Lombardo Radice, proprio nel vivo della loro battaglia per un rinnovamento del sistema scolastico nazionale e per la promozione socio-culturale del Sud Italia.

This article aims to provide a close observation on the review “Rassegna di Pedagogia e di Politica scolastica” (1912-1913), edited by Giuseppe Lombardo Radice and published by Sandron in Palermo, as a continuation of “Nuovi Doveri”. This work points out the perspectives inspiring the sicilian idealists who followed Lombardo Radice’s ideas: and this concerning their fight for a renovation of italian educational system and for a social and cultural development of the South of the country.

Marisa Marino

Assumendo la realtà scolastica siciliana di fine ‘800 quale laboratorio di sperimentazioni dal respiro europeo, l’autrice, supportata dal puntuale riferimento alle riviste pedagogiche dell’epoca, presenta uno spaccato (non del tutto prevedibile) della riflessione pedagogica isolana che, esprimendo istanze di professionalizzazione magistrale e di rinnovamento della didattica, si poneva pienamente nel contesto positivista allora in voga. A questo proposito vengono presentate come paradigmatiche le vicende del Museo Pedagogico di Palermo, della rivista “Archivio di Pedagogia e scienze affini”, delle Conferenze pedagogiche. Tutte iniziative animate dal primo docente di Pedagogia dell’Università di Palermo: Emanuele Latino. Operatore culturale molto attivo e, per molti versi, anch’esso emblematico di una adesione “di maniera” a teorie e metodi didattici innovativi, ma incapaci di dar vita ad un reale processo di emancipazione popolare. L’autrice, in particolare, descrive l’attività del Museo Pedagogico rintracciandovi alcuni possibile esiti nell’ambito delle Scuole nuove e individuando in quella esperienza elementi anticipatori dell’Attivismo.

The author consider the condition of the Sicilian school at the end of ‘800 as a test laboratory with an European scope. On assuming such a context and with a careful reference to pedagogical journals of that period, she reports a non trivial presentation of the Sicilian pedagogical thinking. The latter had stressed the need for improving the professional qualification of teachers and for renovating didactics, thus encompassing the positivistic attitude used on that period. As an example, she introduces as paradigmatic the case of the “Museo Pedagogico” of Palermo, of the journal “Archivio di Pedagogia e scienze affini”, and of “Conferenze Pedagogiche”. These enterprises were operated by the first professor of Pedagogy of the University of Palermo: Emanuele Latino. He was a cultural operator very active and, in many respects, itself representative of a formal agreement to didactical theories and methods, which may be considered innovative but unable to generate an actual process of people emancipation. In particular, the author describes the activity of the “Museo Pedagogico” discovering some possible outcomes in the contexts of the Scuole nuove and eliciting on that experience some precursor elements of Attivismo.

Viviana La Rosa

Il saggio ricostruisce il contributo di Maurilio Salvoni (1879-1933), maestro ed educatore milanese. Trascurato dalla letteratura pedagogica, è stato definito pioniere dell’attivismo in Italia per gli originali apporti sul terreno dell’innovazione didattica e educativa e per la sperimentazione di esperienze di scuola attiva d’avanguardia ispirate al pensiero di Dewey.

The essay rebuilds the Maurilio Salvoni’s tribute (1879-1933), a milanese teacher and educator. Neglected by pedagogical literature, he was defined a pioneer of the activism in Italy thanks to his original effort in the fields of didactic and educative innovation and research on the avantgarde activity school experimentation inspired by the Dewey’s thought.

Dominique Ottavi

Dagli inizi della carriera agli scritti degli anni 1940-1950, l’opera di Roger Cousinet presenta un processo di evoluzione interna che testimonia un sottile passaggio da idee educative “tradizionali” o, meglio, da concetti che non sono in rottura con le idee educative della Terza Repubblica, ad assunti veramente rivoluzionari che sovvertono il rapporto bambino-adulto. Ci si può chiedere, alla fine di un tale esame, fino a che punto l’itinerario di Roger Cousinet offra elementi di riflessione in ordine alla famosa “crisi d’autorità” attraversata dall’educazione occidentale.

Roger Cousinet’s work, from the beginning of his career until 1940-1950’s writings, presents a process of internal development which testifies a thin shift from educational ideas, still considered «traditional», or, better, from concepts which are not in break with educational ideas of the Third Republic, to really revolutionary concepts which change profoundly the relationship child-adult. At the end of such exam, we may ask ourselves until what point R. Cousinet’s itinerary offers matters of reflection in order to the famous «authority crisis» lived by the western education.

José González Monteagudo

Il saggio approfondisce il contributo dell’educatore francese Célestin Freinet (1896-1966), figura di rilievo del rinnovamento educativo europeo per quattro decadi del secolo scorso. Sotto il profilo dell’indagine storica rivolge l’attenzione al periodo compreso tra il 1920 e il 1935, che coincide con il primo quindicennio di insegnamento. In questa stagione Freinet va a definire il proprio modello pedagogico e concepisce un insieme di tecniche educative da mettere a supporto dell’apprendimento libero e cooperativo di bambini e educatori. Il saggio muove da una presentazione biografica. Successivamente commenta i temi relativi alla guerra e alla pace, alla critica politica della società e della scuola; descrive inoltre la posizione di Freinet come erede critico della tradizione della École Nouvelle, analizza il concetto di educazione e l’approccio globale all’educazione. Sottolinea, infine, l’approccio internazionalista ed europeista di Freinet, alla luce della posizione socialista e progressista.

This paper focus on the French educator Célestin Freinet (1896-1966), leading figure of European innovative and progressive approaches on education through four decades of the past century. I stress especially the period between 1920 and 1935, the first 15 years of Freinet’s working activity in the public educational system. During this period Freinet conceived his pedagogical model and he created, from collaborative work, several educational techniques supporting free and cooperative learning by children and educators. The paper stars with a biographical presentation. Then I comment several issues related to war and peace, political and ideological critique of society and school, the special Freinet’s situation as a critic heir of the legacy of the École Nouvelle, the concept of cooperation and the global approach to education. Finally I underline the internationalist and European approach upholded by Freinet from socialist and progressive stances.

Marinella Muscarà

Nel 1921 l’ispettrice scolastica inglese Beatrice Ensor, componente del Consiglio dell’Educazione, insieme ai suoi amici e colleghi fondò la New Education Fellowship. Insieme avviarono una comunità di pratiche per dare un contributo significativo alla formazione dei bambini e degli adulti attraverso una serie di pubblicazioni che videro una vasta diffusione oltreconfine. La comunità non mise a punto un nuovo metodo educativo ma un nuovo approccio all’educazione.

Beatrice Ensor, English inspector of schools for a county council and for the Board of Education with her friends and colleagues initiated the New Education Fellowship in 1921. They launched a community of practice to make a significant contribution to the lives of children and adults across many geographical and cultural borderspublications. The community didn’t produce a new method of education but a general new approach to education.

Consolación Calderón España

Le Reales Sociedades Económicas de Amigos del País nacquero nell’ultimo terzo del Diciottesimo secolo con l’intenzione di promuovere l’economia spagnola, ma c’era di più: costituirono un nucleo di ricezione delle idee innovative e della loro diffusione. Queste idee riservarono all’educazione considerevole attenzione. Esse si posero come obiettivo lo sviluppo economico, industriale, agricolo, scientifico e educativo delle rispettive regioni, per le quali organizzarono attività in tutti questi campi. In questo saggio faremo esclusivo riferimento alle attività educative realizzate tra Diciottesimo e Diciannovesimo secolo.

The Economic Royal Societies of Friends of the Country were born in the last third of the eighteenth century with the intention of promoting the Spanish economy, but they were something else: They were a reception center for innovative ideas and their dissemination. Education has a very prominent attention for them. Their aims were the economic development, industrial, agricultural, scientific and educational in the respective region for which programmed activities in all of these topics. In this paper we will only refer to the educational activities developed during the eighteenth and nineteenth centuries.

Anders Svenson

Il saggio approfondisce il contributo di Ellen Karolina Sofia Key, scrittrice svedese autrice del paradigmatico volume Il secolo del fanciullo (1900), saggio sull’educazione dei bambini che ha conosciuto all’alba del Novecento grande notorietà, tanto da essere tradotto in molte lingue. Quella di Ellen Key rappresenta una figura emblematica nel contesto della cultura e della pedagogia svedesi, per l’impegno esercitato ai fini della difesa e della rivendicazione dei diritti sociali e per l’influenza che ha saputo esercitare sulla pratica educativa nel mondo scandinavo.

The essay rebuilds the Ellen Karolina Sofia Key’s contribution, Swedish author of paradigmatic volume Century Child (1900), essay on the education of children who experienced a great reputation in the early Twenty-First Century, so as to be translated into many languages. Ellen Key is an iconic figure in the swedish context of culture and education, for her commitment on defense and vindication of social rights and for the influence she has been able to carry on educational practice in the Scandinavian world.

Ariana Mellquist

Una parte considerevole della letteratura per l’infanzia svedese e anche scandinava del Novecento affronta tematiche di carattere educativo, prendendo in oggetto il rapporto uomo-ambiente, temi attinenti la geografia, la botanica e le scienze della natura. Chiari emergono, per la centralità dell’esperienza nell’apprendimento, gli echi della filosofia dell’educazione di Dewey. Il contributo opera riferimento specifico a tre autrici svedesi: Selma Lagerlöf, Tove Jansson, Astrid Lindgren e si sofferma con particolare attenzione sul personaggio di “Pippi Calzelunghe” (1945).

A considerable part of Sweden and Scandinavian children’s literature of the Nineteenth century face educational subjects, considering the relationship humanenvironment, themes regarding geography, botany and nature’s sciences. Dewey’s educational philosophy echoes come out clearly due to the centrality of experience inside the field of learning. Such contribution makes a specific reference to three Swedish authors: Selma Lagerlöf, Tove Jansson, Astrid Lindgren and makes particular attention to “Pippi Longstocking” (1945).

Corrado Muscarà

Il movimento dell’educazione nuova e della pedagogia dell’attivismo si delinea in seguito alle iniziative, alle proposte, ai tentativi, non solo di educatori e di pedagogisti conclamati, ma anche di operatori scolastici. In questa direzione, la produzione di Carlo Capasso può essere considerata una testimonianza del rinnovamento dell’educazione collegiale in Sicilia, quale momento significativo dei nuovi movimenti attivistici.

The movement of the new education and of the education of activism are the outcome of initiatives, proposals, attempts, not only of famous educators, but also of all school staff. This is the reason why Carl Capasso’s production can be considered a testimony of the renewal of collective education in Sicily, a meaningful period for new activist movements.

Stefano Lentini

Nel 1921, a Calais, furono fissati “trenta punti” utili all’elaborazione ed alla definizione dei principi basilari della Scuole Nuove. Il presente contributo di ricerca, oltre a richiamare un’ampia pagina di rinnovamento della cultura pedagogica contemporanea, si propone di ricavarne una lettura anticipatrice dei temi legati all’educazione alla e per la democrazia nelle Scuole Nuove, propri di esperienze culturali e scientifiche successive, e di sollecitarne un approfondimento critico ulteriore.

In 1921, in Calais, were set “thirty points” useful in the development and the definition of the basic principles of the New Schools. The aim of this research, as well as to recall a wide page of renewal of contemporary educational culture, is to obtain a read-ahead of issues related to and for education and democracy in the New Schools, with their own subsequent cultural and scientific experiences, and to request a further critical investigation.

Hanno collaborato a questo numero de «I Problemi della Pedagogia»:
MA C. CALDERÓN ESPAÑA, G. D’APRILE, T. GARAFFO, V. LA ROSA, S. LENTINI, M. MARINO, A. MELLQUIST, J. G. MONTEAGUDO, C. MUSCARÀ, M. MUSCARÀ, D. OTTAVI, G. PILLERA, F. PULVIRENTI, A SVENSON