I Problemi della Pedagogia
Secondo Semestre 2019
Sommario
Valeria Caggiano, Ivonne Lopez
Il contributo nasce dallo studio per la proposta di una dinamica educativa presentata nella Nordic summer school presso TUAS in Finlandia. Il laboratorio è stato proposto come attività formativa per l’esercizio delle competenze trasversali. Attraverso la presentazione della paideia come fondamentale modello della tradizione pedagogica, si propone il commento di passaggi riferibili a questo modello, con la finalità di esplorare i possibili stimoli declinabili nelle pratiche educative, come nell’educazione alla cittadinanza. Il laboratorio propone i Classici come una forma di esercizio che può indirizzare una critica educazione alla cittadinanza. Le competenze trasversali sono cruciali per essere Persone e Lavoratori migliori. L’esperienza ci invita a riflettere su una nuova integrazione dei modelli educativi, basati sulla esperienza dei classici.
The article comes from a study for the proposal of an educational laboratory within the Nordic summer school at TUAS in Finland. The laboratory is proposed as a training activity to improve transversal skills. Through the presentation of the paideia, as a foundational pedagogical model of the pedagogical tradition, we propose the commentary of related passages, in order to explore the possibilities of stimulating educational practices, as well as citizenship education. The laboratory suggests the use of Classical as civic education practice to drive critical education citizenship. This transversal skills is crucial to be better Humans and Better workers. Experience leads us to reflect new integrated educational styles based on the Classical experience.
Stefania Lorenzini
Il contributo porta l’attenzione alla realtà familiare dell’adozione nazionale e internazionale e affronta un tema delicato nell’esperienza adottiva: i ricordi e le informazioni relative alla vita precedente l’adozione di figlie e figli. La storia di ogni figlio nell’adozione comincia prima dell’adozione. Tra i tanti tasselli di esperienza e vissuti pregressi, i ricordi o l’assenza di ricordi personali, la conoscenza trasmessa da altri o la non conoscenza delle vicende preadottive, costituiscono elementi che i figli non lasciano alle spalle, ma portano con sé. È possibile che sviluppino approcci diversi di rifiuto o accettazione, a volte di ambivalenza verso ricordi e storia pregressa, ma un importante passo di accoglienza e riconoscimento verso ciò che i figli nell’adozione hanno e sono può essere fatto proprio verso i ricordi e gli aspetti noti della vita preadottiva o verso il loro desiderio di conoscere di più rispetto a quanto già sanno o non sanno. Può essere difficile per i genitori accogliere gli aspetti della vita pregressa dei figli ma un dato che emerge da molte ricerche mostra come sostenere i ricordi e condividere il passato preadottivo favorisca un rapporto positivo con esso e positive relazioni familiari. Vitale per i figli è essere accompagnati nella composizione della trama completa della propria storia di vita. Riconoscere loro un diritto dal triplice volto rispetto ai ricordi ne costituisce elemento chiave.
The contribution brings attention to the reality of national and international adoption and deals with a delicate issue in the adoptive experience: memories and information related to the life before the adoption of daughters and sons. The story of each child in adoption begins before adoption. Among the many pieces of past experiences, the memories or the absence of personal memories, the knowledge transmitted by others or the lack of knowledge of the pre-adoptive events, constitute elements that the children do not leave behind, but carry with them. It is possible that they develop different approaches of rejection or acceptance, sometimes of ambivalence towards memories and past history, but an important step of acceptance and recognition towards what they have and are can be made right towards memories and aspects known of the pre-adoptive life or towards their desire to know more than what they already know or don’t know. It may be difficult for parents to accept aspects of their children’s lives before adoption but a result that emerges from many research shows how supporting memories and sharing the pre-adoptive past fosters a positive relationship with it and positive family relationships. Vital for children is to be accompanied in the composition of the complete plot of their life story. Recognizing them a right with a triple face towards memories constitutes a key element.
Arianna Lodovica Morini
Nella scuola del Primo ciclo di istruzione uno dei traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo (MIUR, 2012) è quello di saper leggere e comprendere consapevolmente un testo scritto. La sfida dei docenti non si limita solo a questo. Per formare dei lettori forti, ossia dei lettori che non perdano nel tempo le competenze acquisite e consolidino la pratica della lettura a prescindere dal contesto scolastico, è necessario conoscere le abitudini dei bambini e verificare, oltre alla capacità di comprensione, anche la loro motivazione alla lettura. In questo senso, disporre di uno strumento capace di rilevare la motivazione alla lettura degli studenti, è importante per poter orientare l’azione didattica e per poter individuare le strategie più efficaci per promuovere il piacere della lettura. Il contributo presenta il Questionario sulla Motivazione alla Lettura (QML) nella versione tradotta e adattata al contesto nazionale. Il QML deriva dal Motivation for Reading Questionnaire ideato da Wigfield & Guthrie, (1997). Lo strumento, di cui era già stata condivisa con la comunità scientifica l’analisi fattoriale di tipo esplorativo (Moretti, Morini & Giuliani, 2019), è stato nuovamente somministrato a un campione di 740 studenti della scuola del primo ciclo di istruzione al fine di validarne il costrutto individuato. L’Analisi Fattoriale Confermativa ha permesso di confermare la struttura del questionario che si configura, nella versione definitiva, composto da 4 fattori e 33 item. L’interesse è di condividere con ricercatori, docenti ed esperti del settore, un Questionario che, nel contesto nazionale, possa contribuire a indagare sulla Motivazione alla Lettura nel contesto scolastico.
In the first cycle of education, one of the goals set by the National Curriculum Guidelines (MIUR, 2012) is to know how to read and understand a written text. The teachers’ challenge is not limited only to this but also to train proficiency readers, that is to say readers who do not lose the acquired skills over time and consolidate the practice of reading regardless of the school context. In addition, it is necessary to know the habits of children and verify their motivation for reading. In this regard, having a tool useful to detect students’ motivation to read is important in order to guide teaching methods and to identify the most effective strategies for promoting the pleasure of reading. The paper presents the so called “Questionario sulla Motivazione alla Lettura (QML)” in the translated version adapted to the Italian context. The QML derives from the Motivation for Reading Questionnaire created by Wigfield & Guthrie, (1997). The Questionnaire, of which Exploratory Factor Analysis had already been shared with the scientific community (Moretti, Morini & Giuliani, 2019), was again administered to a sample of 740 students from the school of the first cycle of education in order to validate the identified construct. The Confirmatory Factor Analysis allowed us to confirm the structure of the questionnaire that is configured, in the final version, composed of 4 factors and 33 items. The interest is to share with researchers, teachers and experts in the reading field, a Questionnaire which, in the national context, can contribute to investigating Reading Motivation in the school context.
Anselmo R. Paolone
La rilevanza educativa della “narrazione esperienziale” è ormai riconosciuta e dibattuta da diversi autori nell’ambito delle scienze dell’educazione. Si tratta della narrazione attraverso la quale si vuole rappresentare e comunicare l’esperienza vissuta, con diversi scopi che vanno dalla “costruzione del significato” alla “condivisione dei valori”. Le azioni attraverso cui questa narrazione si esplica consistono, in sintesi, nell’ attingere nella memoria il ricordo dell’esperienza vissuta, per poi rappresentarlo attraverso il racconto. Tuttavia esisterebbero particolari modalità (esemplificate, tra l’altro, da stili letterari) capaci di rendere più efficace questa narrazione. Nell’articolo si parla in particolare di diverse possibilità con riferimento al modo di intendere e “evocare” la memoria dell’esperienza vissuta, memoria che costituisce il contenuto della narrazione esperienziale stessa. Traendo esempi dalla letteratura narrativa (in particolare il tema della “memoria involontaria” di Marcel Proust), si mostra come essi trovino delle corrispondenze in alcune teorie neuropsicologiche (in particolare quelle di Gerald Edelman e Antonio Damasio), che suggeriscono l’ipotesi che le suddette forme di narrazione siano particolarmente coinvolgenti ed efficaci, perché sarebbero congrue con alcuni meccanismi della psiche umana, che qui vengono riassunti nel concetto euristico di “verità della mente”.
“Experiential storytelling” is the narrative form through which we represent and communicate the lived experience, with different purposes ranging from the “construction of meaning” to the “sharing of values”. The actions through which this storytelling happens consist, in synthesis, in drawing from memory the recollection of the lived experience, and then representing it in narration. However, there are particular ways (exemplified also by some literary styles) which can make this form of storytelling more effective. The essay depicts some of these “effective” ways of “evoking” the memory of the lived experience (such as the technique of “involuntary recollection” by Marcel Proust). The hypothesis is that these forms are particularly engaging and effective for the reader, because they are consistent with some mechanisms of the human mind, depicted in neuropsychological theories such as those by Gerald Edelman and Antonio Damasio.
Maria Volpicelli
Questa seconda parte, conclusiva, della ricostruzione delle ‘festose accoglienze’ che vennero riservate alle Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale di Giuseppe Lombardo Radice ha preso in esame le molteplici segnalazioni che del libro vennero pubblicate sulla stampa periodica dell’epoca, dal sud al nord della penisola, immediatamente a ridosso della sua uscita. Si tratta di recensioni, discussioni, brevi presentazioni, articoli apparsi su quotidiani nazionali e locali, su riviste di cultura, su organi di associazioni educative, su periodici filosofici e pedagogici, dai toni per lo più elogiativi, che ben possono contribuire a illustrare le ragioni della ‘fortuna’, della diffusione e della vitalità di un’opera che giunse nel 1936 alla diciassettesima edizione, riscontrando, come osservava retrospettivamente Ernesto Codignola, un successo ‘strepitoso’.
This second and conclusive part of the reconstruction of the ‘festose accoglienze’, which was reserved for the Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale by Giuseppe Lombardo Radice, analyses many reports published in the periodical press of the time, from the south to the north of the peninsula, immediately after its release. These are reviews, deliberations, short presentations, articles published in national and local newspapers, cultural magazines, organs of educational associations, philosophical and pedagogical journals, mainly full of praise, which may well help illustrate the reasons for the streak of ‘luck’, diffusion and vitality of a work that, by 1936, was in its seventeenth edition, encountering, as Ernesto Codignola observed retrospectively, a success that was ‘strepitoso’.
Corrado Ziglio
L’articolo presenta un modello di formazione che è stato collaudato in trent’anni di esperienze formative: insegnanti, medici e infermiere ospedalieri, farmacisti, personale delle carceri, poliziotti, funzionari di polizia e alta dirigenza della Polizia di Stato, suscitando non solo ammirazione ma entusiasmo da parte di coloro che vi partecipavano, sentendosi protagonisti e non solo spettatori. È un modello universale applicabile a tutte le professioni e secondo gli epistemologi della scienza, trovare un modello o una legge universale, significa scoprire una teoria scientifica. In questo articolo vengono individuati tre momenti fondamentali per realizzare una formazione coinvolgente, basata sulle didattiche attive.
The article presents a training model that has been tested in thirty years of training experiences: teachers, hospital doctors and nurses, pharmacists, prison staff, police officers and senior police officers, arousing not only admiration but enthusiasm in the participants, as they felt were protagonists not just spectators. It is a universal model applicable to all professions and according to the epistemologists of science, finding a model or a universal law means discovering a scientific theory. In this article three fundamental moments are identified in order to realize an engaging educational training, based on active teaching methodology.
Carlo Cappa
L’articolo offre una riflessione sulla formazione iniziale degli insegnanti, a partire dal convegno Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?, svoltosi a Roma, il 4 dicembre 2019, presso il Palazzo dei Gruppi Parlamentari – Camera dei Deputati e organizzato dall’A.N.F.I.S. – Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori, il CIDI – Centro Iniziativa Democratica Insegnanti e il DDM-GO – Docenti Didattica della Musica Gruppo Operativo – AFAM. Nel complesso scenario politico e cultuale italiano, sono offerti alcuni elementi derivanti dagli studi comparativi in educazione riguardo al contesto europeo, per poi soffermarsi sulla proposta elaborata dalla CUNSF – Conferenza Nazionale Universitaria di Scienze della Formazione.
The article offers a study about teacher education, focussing on a topic developed for the conference Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?, held in Roma the 4th of December 2019, Palazzo of Gruppi Parlamentari – Camera dei Deputati and organised by A.N.F.I.S. – Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori, CIDI – Centro Iniziativa Democratica Insegnanti and DDM-GO – Docenti Didattica della Musica Gruppo Operativo – AFAM. In the complex political and cultural framework of the Italian scenario, we suggest some elements drawn from comparative studies in a European context, then proceeding to analyse the proposal elaborated by CUNSF – Conferenza Nazionale Universitaria di Scienze della Formazione.
Alessandro Sanzo
Dino Carina (1836-1872), studioso toscano di economia e di politica scolastica, a partire dagli anni Sessanta dell’Ottocento compie diversi “viaggi pedagogici” in Francia, Belgio, Germania e Inghilterra. È autore di diversi lavori riguardanti l’educazione comparata: Sulla istruzione primaria e industriale della Francia, dell’Inghilterra, del Belgio (1861), Della istruzione primaria e industriale considerata nelle sue relazioni colla pubblica economia. Nuovi studi comparativi (1868), Dell’ozio in Italia (1870). Ciò nonostante, è un autore ancora poco conosciuto e studiato. In questo articolo si prende in considerazione il suo contributo al processo di sviluppo degli studi comparativi in educazione in Italia negli anni dell’unificazione nazionale. In particolare, si focalizza l’attenzione sul suo interesse per il contesto socio-politico-culturale nel quale nascono e si modificano i sistemi d’istruzione e per i diversi fattori – e, anzitutto, quello economico-produttivo – che rivestono un ruolo chiave nell’organizzazione dei sistemi d’istruzione.
Dino Carina (1836-1872) is a Tuscan scholar of economics and of school policy; starting from the Sixties of the Nineteenth Century, he performs several journeys made in order to study the educational situations existing outside Italy (France, Belgium, Germany and England). He’s the author of several comparative education studies (e.g. Sulla istruzione primaria e industriale della Francia, dell’Inghilterra, del Belgio, 1861; Della istruzione primaria e industriale considerata nelle sue relazioni colla pubblica economia. Nuovi studi comparative, 1868; Dell’ozio in Italia, 1870). Nevertheless, Dino Carina is an author still little known and studied. This paper considers his contribution to the process of development of comparative education studies in Italy in the years of the national unification. In particular, attention is focused on his interest in the sociopolitical and cultural environment in which education systems are born and modified and to the various factors – first of all the economic factor-productive – which play a key role in the organization of education systems.
Hanno collaborato a questo numero de «I Problemi della Pedagogia»:
V. CAGGIANO, C. CAPPA, I. LOPEZ, S. LORENZINI, A. L. MORINI, V. ORSOMARSO, A. R. PAOLONE, A. SANZO, M. VOLPICELLI, C. ZIGLIO