I Problemi della Pedagogia
Secondo Semestre 2017
Sommario
Anna Aluffi Pentini
Il contributo evidenzia origini e specificità della consulenza in ambito educativo ed in particolare approfondisce le condizioni rilevanti per l’avvio di percorsi di consulenza nei contesti interculturali, condizioni che facilitino la sintonia con utenti appartenenti ad un background culturale diverso da quello dell’operatore. A partire da un’esperienza ventennale di consulenza alle famiglie immigrate l’autrice si propone una modalità di lavoro che può risultare utile per avviare un rapporto di fiducia con tutte le famiglie degli utenti di un servizio socio-educativo.
This contribution presents the origins and specific features of counseling in the sphere of education and explores particularly the pertinent conditions under which counseling processes can commence in intercultural contexts, conditions which would facilitate the understanding of users who belong to a cultural background that is different from that of the counselor. On the basis of twenty years’ experience in counseling immigrant families the presenter proposes a method which could prove useful in promoting a trusting relationship with all family members of users of socioeducational services.
Valeria Caggiano, Mariella Di Maggio
Il contributo si inserisce nel dibattito internazionale relativo alla valutazione dei sistemi scolastici e vuole fornire un contributo alla spiegazione delle variabili, cultura organizzativa e innovazione, che incidono e caratterizzano l’insegnamento dei docenti della scuola primaria. L’apporto dello studio contribuisce al dibattito internazionale legato al tema e agli strumenti utilizzati, riporta l’interesse sulla Cultura organizzativa come dimensione che caratterizza il livello di innovazione dei docenti. L’utilizzo della scala spagnola, Inventario de Cultura Organizacional Educativa (ICOE) e i laboratori Foodball legati all’educazione alimentare, hanno coinvolto un campione di 155 docenti di scuola elementare italiana. Da quanto è emerso, si può dire che la Cultura Organizzativa incide sulla propensione all’innovazione; tale caratteristica non incide in maniera significativa sul livello di partecipazione al format legato all’educazione alimentare. Studi futuri mostreranno il ruolo delle variabili socio-demografiche influenti rispetto alla cultura organizzativa, contribuendo alla letteratura internazionale sul tema.
This contribution is aimed to be a conceptual proposal within the discussion on the school system and also intends to make a contribution in the explanation of the variables affecting and characterizing the primary school teachers’ teaching styles. The study fits within the international debate on this topic and more in specific on the tools used for the assessment, and returns the interest on organizational culture as dimension characterizing the teaching related to innovation. The use of the spanish scale Inventario de Cultura Organizacional Educativa (ICOE), together with the Foodball Labs involved a sample of 155 primary school teachers. According to the results, the Culture whom primarily affect the innovation attitude, this attitudes it is not significative explain with the teachers participation at labs related to food education – Foodball Labs. Further studies will show in depth the sociodemographic variables impact on the teaching styles, contributing to the international literature about these issues.
Olga di Loreto
Il contributo si propone di arricchire la conoscenza sui conservatori femminili, con particolare attenzione a quelli aquilani durante l’Ottocento, considerando questi istituti come autentici “luoghi educativi”. L’intento principale è far emergere un misconosciuto aspetto di anzidetti conservatori che va oltre l’assistenzialismo caritatevole e cristiano: l’aspetto pedagogico, ciò che concerne l’educazione e l’istruzione delle fanciulle appartenenti alle classi sociali più svantaggiate (orfane, “periculanti”, indigenti, le cosiddette “figlie del popolo”) che, in assenza di anzidetto aire pedagogico, realizzato dai conservatori, perduravano nell’analfabetismo ed emarginazione.
The aim of this article is to increase the studies on girl’s schools with particular emphasis on girl’s schools of 1800 in L’Aquila considering these schools as real educational place. The main purpose is to underline an ignored aspect of mentioned schools that goes beyond charitable welfare culture: that is educational aspect; it’s based on disadvantaged young girls’ education (orphans, periculanti, poor person, so-called “daughter of the people”). Then in absence of educational initiative in girl’s schools, the young girls persist in illiteracy and marginalisation.
Giuseppe Elia, Antonia Rubini
L’idea di fondo del presente contributo verte sul concetto di scuola come punto di riferimento irrinunciabile sia per le politiche scolastiche, sia per l’organizzazione dei concreti percorsi formativi. Il cittadino si forma attraverso la partecipazione alla vita democratica della comunità, e si forma veramente come tale soltanto nella misura in cui tale partecipazione si realizza in forme sufficientemente attive e critiche. Una formazione da cittadino democratico, cioè, è l’esito complessivo e di lungo termine di un contesto democratico, ossia di una vita scolastica ispirata all’ethos della democrazia. Educare il cittadino globale significa, quindi, permettere agli studenti di acquisire capacità di giudizio critico che li renda protagonisti del loro pensiero e che permetta loro di essere preparati ad affrontare i cambiamenti che essi stessi apporteranno alla società a cui appartengono.
The basic idea behind this contribution is the concept of school as an indispensable point of reference for both school policies and the organization of concrete training paths. The citizen is formed through the participation in the democratic life of the community, and he really develops as such only insofar as such participation takes place in sufficiently active and critical forms. A democratic citizen training, that is, is the overall and long-term outcome of a democratic context, ie a scholastic life inspired by the ethos of democracy. Educating a global citizen means therefore allowing students to acquire critical judgment skills that make them protagonists of their thinking and allow them to be prepared to face the changes they themselves will make to the society they belong to.
Mario Gennari
L’articolo mette quale proprio epicentro tematico il concetto di curialitas. Indaga, dunque, sulle septem curialitates che sono l’esito tanto dello svilupparsi di una mentalità laica nel tardo Medioevo quanto il progressivo affermarsi, con la società di corte, di una educazione cortese. Dopo aver rivisitato lingue e linguaggi della classicità e del volgare, l’autore si propone di considerare l’avventura cavalleresca e la civiltà dei comportamenti determinati da una nuova “etichetta” delle convenzioni al fine di chiarire i tempi materiali e gli spazi spirituali della curialità.
The article places the concept of curialitas as its own thematic epicenter. It therefore investigates the septem curialitates, which are the result of the development of a secular mindset in the late Middle Ages as much as the progressive affirmation, with the court society, of a courteous education. After revisiting the languages and speaches of classicism and vulgarity, the author intends to consider the chivalrous adventure and the civilization of behaviors determined by a new “label” of conventions, in order to clarify the material times and the spiritual spaces of curiality.
Rossella Marzullo
Il lavoro, posto dai padri costituenti a fondamento della nostra Repubblica, è indubitabilmente strumento di affermazione sociale e di superamento di una condizione, anche culturale, di subalternità. Di chiara matrice personalista, il carattere pedagogico del lavoro presente nella nostra Costituzione intravede nel potenziale umano uno strumento di emancipazione e anche di riscatto, sia dal disagio economico, sia dalla marginalità. Non a caso Gentile nell’opera Genesi e struttura della società, ha definito il lavoro un’attività umana universale e cosciente, il cui fine ultimo è saldamente ancorato al progetto stesso della persona. Tali principi sono fortemente presenti nel progetto “Buoni dentro”, avviato nel 2012 nell’istituto penitenziario minorile Beccaria di Milano e nato con l’intento di realizzare la funzione rieducativa della pena mediante la pedagogia del lavoro. Il progetto nasce con la costituzione di un laboratorio di panificazione all’interno del carcere dedicato al grande filosofo e giurista lombardo. Si tratta di un laboratorio esperienziale rivolto ai giovani ospiti dell’IPM, il cui obiettivo è sviluppare percorsi incentrati sulla valorizzazione del lavoro come giacimento formativo: un’esperienza continua di apprendimento che sappia restituire speranza e fiducia ai giovani che incontrano difficoltà nel percorso di crescita.
The work, fundamental principle of our Republic, is undeniably a tool of social affirmation and overcoming of a condition, even cultural, of subordination. Of a clear personalistic matrix, the pedagogical nature of work sees the human potential as an instrument of emancipation and even redemption, both from economic disadvantage and marginality. Indeed Gentile, in his work Genesi e struttura della società, defined work as a universal and conscious human activity, whose ultimate purpose is firmly anchored to the same person project. These principles are strongly present in the project “Buoni dentro”, launched in 2012 in the juvenile penitentiary institution “Beccaria” in Milan. This project was born with the intent to realize the re-education of the punishment through the pedagogy of the work. It is a baker’s workshop inside the jail dedicated to the great Lombard philosopher and lawyer. It is an experiential workshop for young people from the juvenile penitentiary institution, whose goal is to develop work-centered learning pathways as a learning platform: a continuous learning experience that can give hope and confidence to young people who encounter difficulties in the path of growth.
Anselmo R. Paolone
Kenneth Koch, poeta statunitense legato al movimento d’avanguardia della New York School, sperimentò, a partire dalla fine degli anni 1960, un interessante metodo per l’insegnamento della composizione poetica ai bambini. Nel presente articolo cercheremo di ripercorrere i momenti salienti della genesi di questo approccio educativo, mostrandone in particolare le prime due fasi, in cui Koch passò da una iniziale posizione di marcato puerocentrismo, a una posizione più tollerante verso le concezioni di insegnamento della poesia allora in auge nelle scuole americane, che invece all’inizio egli aveva particolarmente criticato. In una successiva sezione del presente studio (che però verrà pubblicata in uno dei prossimi numeri della rivista) si completerà la trattazione dell’argomento, parlando di come Koch abbia sperimentato anche un metodo per l’insegnamento della composizione poetica agli anziani. In questa parte successiva dell’articolo si trarranno anche le conclusioni generali in termini pedagogici, in una prospettiva comparativa.
Kenneth Koch, American poet tied to the New York School avant-garde movement, experimented in the late 1960s an interesting method for teaching poetry writing to school children. In this paper I will try to survey the key moments in the birth of his educational approach, showing in particular its first two stages, in which Koch moved from an initial, strong critical and puerocentric position, to a milder attitude towards the traditional poetry teaching methods in American schools. In a further section of this study (which will be published in a forthcoming issue of the journal) I will complete the survey by showing how Koch later experimented a method for teaching poetry writing to old people. In this final part, I will also draw general conclusions in terms of the educational aspects of Koch’s work, in a comparative perspective.
Vincenzo A. Piccione
Prendersi cura delle ragioni pedagogiche, nella ricerca, nell’insegnamento, nel pensare e perfezionare i nostri approcci alla didattica, deve avere il senso dell’attribuzione di valore alle relazioni educative, ai pensieri che elaboriamo, ai significati dei contenuti che commentiamo, alla usabilità delle idee e dei significati che proponiamo a chi cresce. Prendersi cura delle ragioni pedagogiche deve avere il senso della valorizzazione dell’umano, di tutti i processi che consentono percezione di sé, costruzione di sé, elaborazione del pensiero, elaborazione dei significati. La memoria è protagonista vitale in tutti quei processi, eppure, negli ultimi anni, la usabilità, le potenzialità, la propedeuticità dei processi che chiedono alla memoria un contributo essenziale nei processi di apprendimento sono stati alquanto oscurati, in qualche caso trascurati e dimenticati.
Taking care of pedagogic reasons, while making research, while teaching, while thinking and refining our teaching approaches to didactics, must have the sense of the attribution of value to our educational relationships, to our thoughts, to the usability of the ideas and meanings we manipulate within all educational settings. Taking care of pedagogical reasons must have the sense of the valorisation of a human dimension, of all the processes that allow the perception of self, the elaboration of thinking, the elaboration of meanings. Memory is the vital main character in all these processes, yet in recent years the usability, potentiality, and propaedeuticity of the processes that call for memory an essential contribution have been sometimes overshadowed, sometimes neglected and forgotten.
Adele Rossi
L’autrice analizza il testo di Martha Nussbaum, The New Religious Intollerance del 2012. In questo libro la filosofa americana sostiene la difesa della libertà religiosa, così come avviene per il modello americano contro quello europeo ritenuto dalla Nussbaum meno aperto alle diversità. Questo lavoro si basa sul concetto di immaginazione empatica: la filosofa parte dal fenomeno dell’islamofobia per promuovere il concetto di democrazia, focalizzando le complesse connessioni tra religione, omofobia, sessismo e terrorismo. Questo libro fa seguito a Liberty of Conscience (2008), di cui lo stesso sottotitolo In Defense of America’s Tradition of Religious Equality, spiega perché Martha Nussbaum prende posizione nel difendere la tradizione americana contro i nuovi fenomeni di intolleranza religiosa negli Stati Uniti. Il libro, curato dall’autrice di questo contributo, è di prossima pubblicazione nella traduzione italiana.
The author analyzes Martha Nussbaum’s work, The New Religious Intolerance (2012). In this book, the American philosopher supports the defense of a religious freedom that is very close to the American model against the European, considered by the American philosopher less open to diversity. This work is based on the concept of empathetic imagination: the philosopher starts from the islamophobia phenomenon to promote the concept of democracy, together with the possible solutions that come from philosophy, highlighting the complex connections between religion, homophobia, sexism and terrorism. This book follows Liberty of Conscience, of which the same subtitle In Defense of America’s Tradition of Religious Equality explains why Martha Nussbaum takes position in defending the American tradition against the new religious intolerance in the United States. The book, edited by the author of this paper, is forthcoming in Italian language.
Carla Roverselli
In questo articolo si prende in considerazione la formazione in servizio degli insegnanti in Italia per ciò che riguarda la loro sensibilizzazione alla diversità culturale e alle questioni di genere. Col Decreto Ministeriale 797 del 19/10/2016 si è portato ad attuazione il comma 124 della legge 107/2015 che stabilisce la natura obbligatoria, permanente e strutturale della formazione in servizio dei docenti di ruolo, e si è adottato il Piano per la formazione dei docenti 2016-2019. In questo documento si parla della formazione interculturale e della formazione alle questioni di genere in modo sbilanciato, dando poco più spazio alla prima e meno alla seconda. Se ne analizzano i motivi e si avanzano alcune osservazioni critiche.
This paper considers teacher training in Italy as regards their awareness of cultural diversity and gender issues. The Ministerial Decree 797 of 19.10.2016 has led to the implementation of paragraph 124 of Law 107/2015 establishing the mandatory, permanent structural nature of on-the-job training of the teaching staff, and has adopted a Plan for training of teachers 2016-2019. This document refers to intercultural training and training on gender issues in an unbalanced way, giving a little more space to the former and less to the latter. We analyze the reasons and make some critical observations.
Francesco C. Ugolini
L’articolo studia il laboratorio di musica d’insieme nella scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale, analizzando il ruolo che, al suo interno, riveste l’esibizione musicale in pubblico. Si propone una chiave di lettura che muove dall’approccio orientato allo sviluppo di competenze, con particolare riferimento alla valutazione autentica a carattere formante. In questa cornice, l’esibizione è una prestazione collettiva che si configura come un compito autentico, guidando così l’attività didattica nel suo complesso. Il contributo si sofferma poi sul ruolo rivestito dalle emozioni in tale scenario. Coerentemente con l’approccio adottato, la cornice di riferimento muove dalla letteratura sulle emozioni che contempla l’uso del termine competenza: il costrutto di competenza emotiva, i quadri di competenze che tengono conto delle emozioni, il rapporto specifico intercorrente tra metacognizione ed emozioni. Lo sviluppo di diversi tra questi aspetti è connaturato ad un laboratorio di musica d’insieme, mentre per altri, in particolare quelli legati al riconoscimento e alla comprensione di emozioni e stati d’animo, interventi più mirati, con l’esplicitazione di una rubrica valutativa, aumenterebbero l’efficacia dell’intervento su questo specifico versante.
This paper studies the laboratory of orchestral music in middle schools with specialization in music, analyzing the role of the public exhibition within it. It proposes an interpretation moving from a competence-oriented approach, in particular referring to authentic assessment for learning. In this picture, the exhibition is a collective performance taking the shape of an authentic task, orienting in so the whole educational activity. This paper then focuses on the role of emotions within this scenario. According to the approach we adopted, the framework we used comes from the literature that uses the word competence in respect to the emotions: the emotional competence construct, the competence frameworks dealing with emotions, the relationship between metacognition and emotions. Some of those aspects are intrinsic in a laboratory of orchestral music, while others, namely those addressing acknowledgement and understanding of emotions and emotional states of mind, may be improved by specific actions with the use of an explicit assessment rubric.
Maria Volpicelli
Il contributo si propone di ripercorrere le molteplici espressioni del vivo interesse manifestato nelle pagine della “Revista de Pedagogía” (1922-1936) verso le idee riformatrici di Giuseppe Lombardo Radice e, più in generale, nei confronti delle teorie pedagogiche, delle scuole e delle vicende educative italiane. Al fine di illustrare le motivazioni di tale interesse da parte di collaboratori che, come Orencio Muñoz e Concepción Sáinz-Amor, maggiormente si impegnarono a far conoscere ai numerosi lettori del periodico spagnolo le trasformazioni in atto nella scuola italiana dell’epoca, sono stati utilizzati materiali di vario tipo tra cui lettere, appunti e diari di viaggio reperiti in archivi italiani e di altri paesi europei.
This contribution aims at retracing the manifold expressions of the keen interest shown in the pages of the Revista de Pedagogía (1922-1936) to the reforming ideas of Giuseppe Lombardo Radice and, more generally, with regard to Italian pedagogic theories, schools and educational institutions. With the aim of illustrating the motives of such interest on the part of contributors such as Orencio Muñoz and Concepciόn Sáinz-Amor, who mostly concentrate on informing the many readers of the Spanish journal of the changes occurring in the Italian schools of the time, material has been used of various type, among them letters, notes and travel diaries found in the archives of Italy and of other European countries.
Paul Morris
Nell’orizzonte mondiale, la politica dell’istruzione è sempre più guidata dal desiderio di emulare le “migliori pratiche” dei Paesi che hanno conseguito punteggi elevati nei test cross-nazionali di profitto degli alunni, quali PISA e TIMMS. Quest’articolo presenta un’analisi critica di come opera tale forma applicata di educazione comparata, la sua logica e gli assunti su cui si basa nonché i principali attori chiave coinvolti.
Educational policy around the world is increasingly driven by a desire to emulate the ‘best practices’ of nations that have performed well on cross national tests of pupil achievement such as PISA and TIMMS. This article provides a critical analysis of how this applied form of comparative education operates; the logic and assumptions on which it is based and the key actors involved.
Orazio Niceforo
L’articolo ripercorre le principali tappe della storia della SICESE (Sezione Italiana della Comparative Education Society in Europe), una delle più antiche società pedagogiche italiane, approfondendone in particolare il periodo più recente, a partire dal 2006, con l’avvento di Donatella Palomba alla sua presidenza. Attraverso una serie di iniziative a carattere nazionale e internazionale (incontri, seminari, lezioni), realizzate in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata”, e dal 2014 con la SIPED, la SICESE ha progressivamente messo a punto il suo approccio teorico e metodologico all’educazione comparata. Principali caratteristiche ne sono l’interdisciplinarità, la proiezione internazionale, l’indipendenza da condizionamenti politici o economici.
The article retraces the main stages in the history of SICESE (Sezione Italiana della Comparative Education Society in Europe), one of the oldest Italian educational Societies. A special attention is given to the recent period of this history, since 2006, when Donatella Palomba became the SICESE President. In cooperation with the University of Rome “Tor Vergata” and SIPED (Società Italiana di Pedagogia, leaving from 2014) a series of initiatives at national and international level was promoted. Through meetings, seminars, and lectures the theoretical and methodological identity of SICESE came progressively into focus: main features are interdisciplinarity, international dimension, independence from economic and political pressures.
Hanno collaborato a questo numero de «I Problemi della Pedagogia»:
A. ALUFFI PENTINI, V. CAGGIANO, M. DI MAGGIO, O. DI LORETO, G. ELIA, M. GENNARI, A. LOMBARDINILO, R. MARZULLO, P. MORRIS, O. NICEFORO, A. R. PAOLONE, V. A. PICCIONE, A. ROSSI, C. ROVERSELLI, A. RUBINI, F. C. UGOLINI, M. VOLPICELLI, E. ZIZIOLI