I Problemi della Pedagogia

Secondo Semestre 2015
Sommario

Carlo Cappa

L’articolo propone un’analisi dell’Orazione fatta nell’aprirsi dell’Accademia ferrarese (1567) di Torquato Tasso, evidenziando la complessità dei rapporti tra Accademia e Università durante la prima modernità. In particolare, il testo di Tasso è posto in dialogo con gli ideali educativi, nati in seno agli studi umanistici, che caratterizzarono l’Umanesimo italiano e il Rinascimento europeo. Essi, pur appartenenti a un preciso contesto storico e culturale, possono presentare feconde suggestioni per arricchire la riflessione sulle problematiche oggi presenti nel sistema d’istruzione superiore, brevemente presentate con riferimento allo scenario europeo.

The essay proposes an analysis of Torquato Tasso’s Orazione fatta nell’aprirsi dell’Accademia ferrarese (1567), pointing out the complex relations between Academy and University in early modernity. Particularly, Tasso’s work is investigated in the framework of educational ideals born in the humanities and distinctive of Italian Humanism and European Renaissance. These ideals, although belonging to a specific historical and cultural context, may offer fruitful suggestions for enriching the present debate on higher education, which are sketched with reference to the European scenario.

Grzegorz J. Kaczyński, Piotr Podemski

Nell’articolo si propone una presentazione del panorama del sistema educativo in Polonia e in particolare del ruolo che la scuola media svolge nel suo contesto. Nel primo paragrafo viene tracciata la tradizione del sistema educativo ponendo l’accento sulle sue caratteristiche fino alla svolta democratica della Polonia avvenuta nel 1989, quando anche il sistema educativo polacco si è trasformato profondamente, a cominciare dalla legge del 7 settembre 1991 che ha introdotto la prima riforma di natura prevalentemente ideologica. Negli altri quattro paragrafi è delineata l’evoluzione più recente del sistema fino all’ordinamento attuale. Vi è presentata l’analisi dei fondamenti del nuovo sistema educativo, delle sue tipologie e dei programmi attuati dalle riforme governative.

The paper contains an analysis of the educational system in Poland and particularly the role of the middle school in this context. In the first section the authors present the tradition of the educational system with emphasis on its particular features until the democratic transformation of Poland in 1989. At that time the educational system was also transformed radically, firstly by the law of 7 September 1991 which introduced the first reform of an ideological nature. In the following four sections of the paper, the evolution of the educational system during the following years until the present organization is outlined. It contains an analysis of the foundations of the new educational system, its typologies and the programs introduced by governmental reforms.

Vincenzo Orsomarso

L’articolo si propone di cogliere le sollecitazioni marxiane in ordine ai processi educativi, i rapporti tra questi ultimi e una riflessione più complessiva interessata ad individuare, nella concretezza dei rapporti che si stabiliscono storicamente tra gli uomini, le premesse materiali e politiche di una organizzazione sociale e produttiva altra da quella esistente.

The article intends to understand the Marxist solicitations about educational processes and the connections between these ones and a more general consideration that wants to identify, in the concreteness of the relationships historically established among human beings, the political and material premises of a social and productive organization different from the existing one.

Giovanni Spadafora

In questo articolo l’autore analizza il significato della pedagogia nel pensiero di Giovanni Gentile. In particolare, l’autore esamina il saggio del giovane Gentile Il concetto scientifico della pedagogia del 1901. In questo saggio il filosofo italiano teorizza in modo sofisticato la “risoluzione” della pedagogia all’interno della “filosofia dello spirito”, cioè nella sua “Filosofia dell’Atto”. L’autore dimostra che questa “risoluzione” potrebbe essere considerata uno dei più significativi contributi al dibattito contemporaneo sulla filosofia dell’educazione.

In this paper the author analyzes the meaning of pedagogy in Giovanni Gentile’s thought. In particular, the author examines the young philosopher’s essay The scientific concept of pedagogy of 1901. In this essay the Italian philosopher theorizes in a sophisticated way the “resolution” of pedagogy within “the Philosophy of the Spirit”, later defined “the Philosophy of the Act”. The author demonstrates that this “resolution” could be considered one of the most meaningful contribution to the contemporary debate of philosophy of education.

Cristiano Corsini, Silvia Zanazzi

L’articolo descrive le vicende relative alla valutazione del sistema scolastico e universitario nel nostro Paese e ne presenta un’analisi critica, alla luce del dibattito in corso a livello nazionale ed internazionale e delle acquisizioni più mature evidenziate dalla riflessione scientifica sulla valutazione educativa. Dopo aver ripercorso l’evoluzione storica dei sistemi di valutazione di scuola e università, vengono illustrati e commentati i provvedimenti normativi più recenti (in particolare: il D.P.R. 80/2013 e la «Buona Scuola» per quanto riguarda il sistema scolastico; le leggi 1/2009, 240/2010 e il D.lgs. 19/2012 per l’università), le istituzioni preposte alla valutazione, gli strumenti utilizzati e gli obiettivi, costruendo un quadro completo ed aggiornato dello stato dell’arte. Il contributo evidenzia come i sistemi di valutazione di scuole e università nel paese presentino una graduale convergenza nel loro sviluppo, convergenza individuata nell’affermazione di un approccio di tipo sommativo-rendicontativo finalizzato al controllo, carente dal punto di vista dell’efficacia formativa e della capacità di migliorare i contesti valutati.

The article illustrates the events concerning evaluation of schools and universities in Italy and proposes a critical analysis of the current systems and practices, in light of the debate going on at a national and international level and considering the reflections on the matter proposed by scientific research on educative evaluation. After describing the historical evolution of the evaluation systems, the authors explain and comment the most recent provisions (in particular: D.P.R. 80/2013 and the «BuonaScuola» reform for the school system; laws 1/2009, 240/2010 and the decree 19/2012 for university), the institutions in charge of evaluation, the instruments used and the goals, providing a complete and updated state of the art. The article underlines how evaluation systems for schools and universities present a gradual convergence in their development towards an approach centered on measurement and control, lacking from the viewpoint of educational effectiveness and in its capacity to foster real improvement

Pietro Lucisano

Il contributo propone una riflessione sul tema del significato del temine valutazione e sullo slittamento semantico che ha portato nel tempo a percepire questa attività nella sola forma di giudizio espresso da chi detiene il potere su chi deve eseguirne le indicazioni. La valutazione dei tecnologi opera, sia nella scuola sia nell’università, solo top down, rifiutando la messa in discussione degli elementi di contesto e riducendo i parametri di osservazione ad aspetti minimali dei prodotti. Per superare i limiti di questo approccio si propone un approccio dialettico basato sul confronto e sul superamento dell’impostazione analitica a favore di una visione basata sulla ragionevolezza e sulla comprensione.

The article proposes a reflection about the meaning of the term “evaluation” and on the semantic shift that has led, over time, to perceive such activity in the only form of judgement expressed by those who have the power on those who have to follow their directions. The evaluation by “technologists” adopts, both at school and at university, only a top down approach, refusing to call into question contextual elements and reducing the parameters of observation to minimal aspects of the product. In order to overcome the limits of this approach, we propose a dialectical one based on dialogue, aimed at overcoming the analytical approach in favour of a vision founded on reasonableness and understanding.

Francesco Coniglione

Il saggio cerca di individuare i motivi di fondo che hanno portato alla pressante esigenza della valutazione, che si è affermata negli ultimi decenni, e a individuarne alcune caratteristiche. Il ricorso alla valutazione si giustifica con la crescente produzione scientifica, scarsamente dominabile dal singolo ricercatore e dai decision makers, sicché si è sentita l’esigenza di rendere quanto più possibili automatici e oggettivi i criteri di valutazione. In Italia la valutazione, diversamente da quella che si era sempre fatta, ha finito per privilegiare i “prodotti” e non le persone, ha concentrato tale esercizio valutativo nello spazio (un singolo ente valutativo, l’ANVUR) e nel tempo (una volta ogni certo numero di anni) ed ha avuto carattere amministrato dall’alto. Essa è così diversa da quella che invece, privilegiando la persona, ha carattere distribuito, in quanto giudica il talento dei singoli mediante un certo numero di prove o giudizi che costoro di fatto affrontano durante la loro formazione e carriera. Infine tale tipo di valutazione è regressiva, nel senso che constata uno stato di fatto passato e di conseguenza attribuisce quote di premialità che finiscono per consolidarlo, invece di essere progressiva, cioè di accertare i limiti delle singole strutture per predisporre piani atti al loro superamento.

The paper attempts to identify the underlying reasons that led to the creation and implementation of a national agency to evaluate the quality of research produced by universities and public research bodies in Italy. The paper also identifies the salient characteristics of the evaluation program. The use of a national evaluation agency has been justified by increasing scientific production, and the inability of decision makers to understand the existing systems of evaluation used at the university level. Therefore, there arose a bureaucratic demand to make the evaluation criteria as automated and standardized as possible. In Italy the current evaluation’s program, unlike the one carried out in the past, ended up favouring the evaluation of “products” and not of people. The program is conducted by a single body, the National Agency for the Evaluation of the University and Research Systems (ANVUR) once every certain number of years, and is administered in a topdown bureaucratic style. We claim that this type of top-down, standardized evaluation system is regressive in the sense that is based on past accomplishments and does not recognize the promise of the future. Consequently, past performance is rewarded monetarily. In essence, research that “plays it safe” and does not take intellectual risks becomes valued because the system of evaluation relies on indicators based on a standardized worldview of quality. Thus this new system of evaluation acts to consolidate knowledge instead of being progressive, that is, to ascertain the limits of the research structures so to prepare plans acts to overcome them.

Giovanni Salmeri

Il dibattito sulla valutazione dell’insegnamento è molto acceso nella scuola, ma la maggior parte degli elementi della discussione sono rilevanti anche per l’Università. Essendo l’insegnamento un’attività umana molto complessa, sono possibili diversi modelli di valutazione, tutti con i loro limiti e rischi: si può valutare l’esperienza e preparazione dell’insegnante, la sua concreta pratica di insegnamento, i risultati nei suoi studenti. Ancora più importante è chiedersi quale sia lo scopo della valutazione: se essa viene impiegata in modo da aumentare la competizione e da fornire motivazioni estrinseche all’insegnamento, gli svantaggi saranno molto superiori ai vantaggi. Nell’intera questione non si tratta solo di elaborare soluzioni tecniche, ma di decidere che cosa sia l’insegnamento e quale sia il suo scopo umano e civile. Queste domande sono particolarmente importanti per l’Università, la cui funzione di insegnamento ha bisogno di essere ristabilita con forza.

The debate on assessment of teaching is heated as regards schools, but most of the elements of the discussion are relevant for Universities too. Since teaching is a very complex human activity, different evaluation models are possible, and each one has its own limitations and risks: one can evaluate the teachers’ experience or education, or their teaching practice, or the outcome in their students. Even more important is to determine what is the purpose of the assessment: if it is used in order to increase competition and to provide extrinsic motivations to the teaching, its disadvantages outweigh the benefits. Therefore the whole issue is not about developing technical solutions, but about deciding what is teaching and what is its human and civil meaning. These questions are particularly important for Universities, whose educative function needs to be restored from the ground up.

Hanno collaborato a questo numero de «I Problemi della Pedagogia»:
G. CANEPA, C. CAPPA, H. A. CAVALLERA, F. CONIGLIONE, C. CORSINI, G. ERRICO, G. J. KACZYŃSKI, P. LEVRERO, P. LUCISANO, V. ORSOMARSO, P. PODEMSKI, G. SALMERI, G. SPADAFORA, S. ZANAZZI